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A Colonnata lungo i sentieri del Michelangelo
Due giorni di trekking in Garfagnana tra Alpe, Marmo e Lardo
Il luogo
Colonnata si trova nelle Alpi Apuane, tra i monti Maggiore, Spallone e Sagro, a 8 km ad est di Carrara in Toscana.
È raggiungibile dalla antica strada che passa per i borghi di Vezzala e di Bedizzano.
È collocata all’interno del comprensorio delle cave nel quale si trova il bacino di Gioia, una delle cave maggiori, sfruttata con un’estesa lavorazione a gradini, che produce marmo venato, arabescato e bardiglio.
La cava venne sfruttata anche in epoca antica, come provano i tanti ritrovamenti.
La storia
Le origini di Colonnata risalgono all’insediamento romano, qui sorto intorno al 40 a.C., per l’alloggio degli schiavi destinati allo sfruttamento intensivo delle cave per l’impiego a Roma del marmo locale, in sostituzione dei più costosi marmi bianchi greci.
Il nome dell’insediamento si riteneva derivare dal vocabolo latino columna, indicando il luogo in cui venivano estratte le colonne di marmo da inviare a Roma, ma l’origine del toponimo potrebbe essere ricollegata ai termini latini collis (“colle”) o columen (“sommità”).
Tanti ritrovamenti di monete ed epigrafi incise direttamente sulla roccia ed inoltre un bassorilievo con il dio Silvano testimoniano il periodo.
Circa un chilometro a valle, nella località di “Fossacava” si trova inoltre la maggiore cava del comprensorio di epoca romana, sviluppata ad anfiteatro per una lunghezza di circa 200 m: da qui si estraeva la varietà del bardiglio nuvolato.
Da qui provengono antichi attrezzi da scavo e una piccola scultura riconosciuta come una Artemide con una fiaccola.
Ulteriori notizie risalgono solo al XIII secolo, mentre la chiesa del borgo sembra risalire al XII secolo.
È possibile tuttavia che Colonnata sia stata nell’alto medioevo una roccaforte difensiva per i popoli che si sono succeduti in queste zone: Bizantini, Goti e Longobardi.
Il Lardo ed il Maestro
Il borgo ha continuato a vivere, fino ad oggi, soprattutto dell’attività estrattiva.
Vi venne introdotto, forse dai Longobardi, l’allevamento dei suini, favorito dalla ricca presenza di castagni e col tempo si sviluppò in particolare l’attività di trasformazione delle carni acquistate appena macellate, utilizzate come companatico dai cavatori, dando così inizio alla tradizionale produzione del celebre lardo dove la conservazione acvviene nelle conche di marmo.
Si narra che Michelangelo, raggiungesse Colonnata per scegliere di persona i blocchi di marmo statuario ed in tali occasioni facesse incetta di lardo.
Su Cima Gioia dove la vista su Colonnata arriva fino mar Tirreno, la testa del David, il murale dell’artista brasiliano Eduardo Kobra, fatto nel 2017 su una parete di una antica cava, ricorda che in questo luogo fu estratto marmo per opere artistiche in ogni epoca storica.
Immagine in evidenza: Murale dell’ artista Eduardo Kobra su Cima Gioia.