L’Altopiano di Campo Imperatore, il set perfetto


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L’Altopiano di Campo Imperatore si trova nell’Appennino centrale, nel cuore del massiccio del Gran Sasso D’Italia, in provincia de L’Aquila in Abruzzo.

L’Altopiano è all’interno del Parco Nazione del Gran Sasso D’Italia e Monti della Laga e si estende per 75 km² con una quota compresa tra i 1.500 e i 2.100 metri: in virtù di questi numeri risulta essere l’altopiano più vasto di tutto l’Appennino.

Geologicamente parlando, l’altopiano ha origini glaciali e carsiche-alluvionali, con un clima fresco in estate e grande piovosità nelle stagioni intermedie, che lo “preparano” ad un’ inverno nevoso con temperature molto rigide.

All’inizio della passata estate, eravamo alloggiati nei pressi di Assergi, ai piedi occidentali del massiccio del Gran Sasso.

In attesa del bel tempo per salire sulla cima del Corno Grande (vedi articolo) la mattina seguente, visto il meteo avverso, decidemmo di andare in auto per la strada regionale che attraversa l’altopiano: una ricognizione verso l’Osservatorio di Campo Imperatore da dove inizia il sentiero 101 che ci avrebbe condotto nei giorni a seguire alla cima ovest del Corno Grande a quota 2.912 m.

Ascesa del Corno Grande

Di buon ora, partendo da Assergi in auto, prendemmo quota tra “secchi” tornanti, senza renderci bene conto, a causa del sole ancora basso e coperto da una fitta nebbiolina, del paesaggio circostante.

Dopo una ventina di minuti, la strada regionale oramai in discesa ci condusse alla svolta a sinistra per Campo Imperatore: in questo punto si apre, come un sipario, la vista sull’Altopiano.

Il cielo cominciò ad aprirsi e la luce radente del sole creava effetti d’ombra sui dolci rilievi circostanti, costellati dalle imponenti montagne del massiccio, quando a tale vista ci chiedemmo: “ma ci troviamo in Tibet?”

Successivamente scoprimmo che l’Altopiano di Campo Imperatore è da sempre chiamato “il piccolo Tibet”, pazzesco!

Abbandonata l’auto, ci incamminammo sulla strada verso est per una decina di chilometri fino a raggiungere un’area camper dove, già da metà mattinata, l’aria si inebriava con l’odore di Arrosticini, spiedini tipici abruzzesi fatti di carne di pecora e castrato.

In quei 10 km in cammino, vagammo come Alice nel Paese delle Meraviglie: lasciato il Tibet entrammo nel Colorado, dove cavalli selvaggi corrono liberi sui declivi erbosi.

Poi greggi di pecore, chiazze bianche e marroni che si muovevano tappezzando il paesaggio e, aguzzando la vista, scorgemmo enormi batuffoli bianchi che si mischiavano tra gli ovini: erano i cani pastore Abruzzesi, dallo sguardo inquietante, che ti ricorda di non oltrepassare i loro confini.

Passammo poi dalla Pampa del Sud America per incontrare la Tundra dell’estremo nord del pianeta: stavamo facendo il giro del mondo in un lasso di tempo brevissimo.

Scenari incredibili, location da Oscar, mentre il vento creava delle onde in un oceano verde oro.

E scoprimmo che, in effetti, classici che hanno fatto la storia del cinema sono stati girati proprio tra le bellezze dell’Altopiano di Campo Imperatore: “lo chiamavano Trinità” e “Continuavano a chiamarlo Trinità” con Bud Spencer e Terence Hill, il “Deserto dei Tartari” con Vittorio Gassman e Noiret e più recente “Così è la vita” con Aldo, Giovanni e Giacomo.

Così come molti spot pubblicitari, con la presenza di star come Leonardo di Caprio.

Menzioniamo anche la vicina Rocca Calascio ed il borgo di Castel del Monte ed altri luoghi limitrofi, dove sono state girate pellicole di livello internazionale, come “Ladyhawke” con Michelle Pfeiffer e Rutger Hauer, “Yado” con Schwarznegger e la biondissima Nielsen, “Il nome della rosa” con Sean Connery, “The American” con George Clooney, cosí molti altri.

Cosa rimane da dire, l’Altopiano di Campo Imperatore è semplicemente il set perfetto.

Luogo di partenza (Google Maps)

Nota: le quattro immagini relative ai film provengono dal web

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