La Via Francescana del Nord

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Tempo di lettura: 9 minuti

La Via di Francesco è un percorso escursionistico, che unisce i luoghi più significativi nella vita di San Francesco, lungo circa 500 km, dal Santuario de La Verna, in provincia di Arezzo, fino ad Assisi in Umbria e poi a Roma, percorribile a piedi, in bicicletta oppure a cavallo.

Considerando Assisi come punto d’arrivo sono due i possibili percorsi da compiere:

La Via del Nord

Dal Santuario de La Verna in Toscana, dove San Francesco ricevette le stimmate nel 1224, si attraversa il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e si arriva nell’Alta Valle del Tevere in Umbria.

Attraversate Citerna, Città di Castello e Pietralunga si giunge prima a Gubbio,luogo del celebre episodio del lupo, e poi a Valfabbrica.

Ultima tappa Assisi e la Basilica di San Francesco.

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Il percorso prevede anche una possibile deviazione per Perugia.

La Via del Sud

Si inizia da Roma, uscendo lungo il fiume Tevere, per attraversare la campagna romana fino alla Valle Santa di Rieti.

Si attraversano i Santuari francescani di Greccio, della Foresta, Poggio Bustone e Fontecolombo fino ad arrivare in Umbria e più precisamente in Valnerina.

Dopo Arrone, Ferentillo e Ceselli si arriva nella valle di Spoleto per toccare poi Poreta, Trevi, Foligno e Spello fino a giungere ad Assisi.

La Via Di Roma

I due tragitti fino ad Assisi sono uniti in un unico cammino che va dal Santuario de La Verna fino a Roma.

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Il pellegrino in cammino

Lungo il percorso i pellegrini hanno molteplici possibilità di alloggio nelle diverse tipologie.

Anche la Via di Francesco ha la sua Credenziale da far timbrare nelle località dove si alloggia durante il cammino.

La Credenziale viene fornita dai volontari dei progetto “Piccola Accoglienza Gubbio” della Diocesi di Gubbio che provvede all’invio; la credenziale non ha un prezzo, ma è gradita una offerta per coprire i costi di spedizione e gestione del servizio.

Giunti a destinazione, potendo dimostrare di avere percorso a piedi gli ultimi 100 km, oppure gli ultimi 200 in bicicletta, si può richiedere il Testimonium Peregrinationis Peractae ad Sanctorum Francisci et Clarae Civitatem, un attestato religioso che certifica il pellegrinaggio fino ad Assisi.

Ad Assisi, per tutti i pellegrini che hanno terminato il cammino, si tiene la “Messa del pellegrino” tutti i giorni da aprile ad ottobre.

L’intero cammino è segnalato attraverso tabelle di colore giallo e celeste e, anche se non per tutto il percorso, con strisce verniciate su pietre e alberi.

Accanto al logo del cammino vi è molto spesso anche un tau giallo: il tau è simbolo francescano per eccellenza mentre il giallo è universalmente riconosciuto come colore ufficiali dei cammini.

Fonte: Wikipedia

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Diario in Cammino

di Massimo T.

LA VERNA – ASSISI

GIORNI 1, 2 e 3

La Verna – Viamaggio 26 km

Viamaggio – Sansepolcro 30 km

Sansepolcro – Citerna 13 km

Finalmente riesco a finire una tappa con le forze sufficienti per ragionare un po’.

Tanta fatica (ieri sera sono entrato a Sansepolcro sui gomiti).

Posti davvero belli.

Attraversato l’Appennino (con gli eremi del Cerbaiolo e di Montecasale non descrivibili a parole) oggi la campagna umbra con maneggi bellissimi (chissà perché?) e grandi distese di tabacco.

Le foto che pubblico fanno schifo….. ma a farle bene son buoni tutti.
Baci

CITERNA


Luogo dove il povero viandante, dopo 3 (diconsi 3) melette colte su un albero fuori Sansepolcro e un te offerto da La Fonte degna dei Pellegrini, da la via alla “grande sgranata” .

Però Citerna contiene perle artistiche mirabili, che colpiscono il cuore anche a un cinghiale come me.

P. S. Da notare il dettaglio di una Crocifissione dove sotto i piedi del Crocefisso compare un tizio con gli occhiali
Che minchia c’entrano gli occhiali???

CITERNA – CITTA’ DI CASTELLO


Guardando la mappa ero convinto che l’Eremo del Buon Riposo sarebbe stato per me “dell’Eterno Riposo”.

Invece mi sbagliavo. Si sale bene in una 40-ina di minuti e su vi aspetta Andrea (se l’avete contattato in tempo), una persona davvero originale, legato a questo luogo meraviglioso – lui ci vive – e immutato da secoli.

Sempre per parlare di salite, ben più tosta è la salita alle Burgne, dove però in alto vi aspetta una signora gentilissima che vi cospargerà con il suo repellente anti-tafani all’aceto che, a suo dire, fa risplendere i capelli, sbianca i denti, combatte il puzzo di sudore…. e volendo vi rimette a posto anche lo zaino!!

Però, intendiamoci, come anti-tafani è formidabile, e di questo la ringrazio.

La parte vecchia di Città di Castello è davvero bella…. se tenessero aperte le meravigliose chiese che ci sono lo sarebbe anche di più.
Solite foto scandalose.

PIETRALUNGA

La tappa da Città di Castello (30 km!!) è descritta come la più dura del percorso.

Per me è stata “la tappa della vita”, la più bella mai fatta.

Tralasciando i primi 6 km in uscita da CdC (che comunque non passano tra squallide zone industriali ma costeggiano conventi secolari – quello delle Suore Zoccolanti (non ridete, bestie!) – e i consueti campi di tabacco, luce alla mia vista di fumatore di toscani), dalla località Il Sasso – dove ci sono delle meravigliose cascate – parte una salita di circa 13km che, a ritmo costante, sale verso la vetta intervallando i consueti panorami umbri – ulivi, vigne, orti e immensi campi di erba medica verdissima – a scenari prealpini, con il silenzio rotto solo dai campani delle vacche.

E, in cima, il premio.

Il posto dove voglio morire.

Pieve dei Saddi, chiesa del V^ sec. d. C. (traduco per quelli che “prima gli italiani”: sarebbero 500 anni dopo Cristo, ci siamo?).

Un posto ganzissimo, che non ti umilia con la sua potenza (come gli altri eremi che ho visto) ma richiama alla mente un vecchietto che ti racconta con piacere le storie del suo tempo.

E poi gli ospitalieri, Barbara e Alfio, che ti accolgono con acqua fresca e limone e con i quali scopri di avere tante idee in comune.

Ecco, poi da lì ci sarebbe da arrivare a Pietralunga e in particolare gli ultimi 5 km sono un test di ascetismo aggratis.

Facendoli sotto l’impietoso sole settembrino, non è difficile vedere in sequenza i Santi, gli Angeli, i Troni, le Dominazioni e giù giù fino ai Serafini…

Ma, fatte le ultime rampe di scale (!!), si arriva all’ospitalità di Padre Francesco e si ritrovano gli emiliani Milva Biancoli e Giuseppe, che ancora ricordano il sugo al pomodoro che gli ho preparato 3 sere fa a Viamaggio.

Foto come sempre migliorabili.

SAN PIETRO IN VIGNETO

Aveva ragione Carlo Tagliani

C’è un posto dove si potrebbe VIVERE ed è qui.

Grazie a Luigi De Benedictis, ospitalero romano (romano de Piazza Bologna, Attilio Tardani e Filippo Tardani è un vostro vicino di casa).

Una meraviglia indescrivibile.

VALFABBRICA

Dalla colazione a San Pietro (per intendersi, fetta di pane con ricotta e fichi freschi colti dall’albero – Luigi De Benedictis troverai ricompensa per la tua gentilezza) scendendo verso la diga sul Chiascio, incontrando vacche chianine, cercatori di funghi che ne lasciano qualcuno sul cammino, croci, sette nani, people from Belgium e alla fine…. Valfabbrica…. solo un cammino poteva portarmi fino qui.

ASSISI


Ci siamo incontrati , lasciati e ritrovati.
Abbiamo cucinato e mangiato insieme.
Abbiamo discusso (un po’) e riso (molto di più).
Abbiamo fatto…. un Cammino

Milva, Giuseppe, Eleonora (con Isotta, the walking dog) , Ciro, Carlo, Francesca

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