Il Pratomagno, una prateria a 1600 metri

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Il Pratomagno è una dorsale montuosa che raggiunge la quota di 1592 metri in corrispondenza del monumento Croce del Pratomagno ed è situata tra Valdarno superiore e il Casentino in parte nella provincia di Arezzo ed in parte in quella di Firenze.

Il fiume Arno lungo il suo percorso delimita la dorsale del Pratomagno da est a sud-ovest.

Il nome Pratomagno fu attribuito dal fatto che un enorme prato si trova proprio alle pendici della croce da dove si può ammirare il panorama sulle valli circostanti, dal Valdarno al Casentino.

Ma il panorama spazia molto più lontano: all’Appennino Tosco-Emiliano, al Monte Amiata, al Monte Cetona fino addirittura alle vette dei Monti Sibillini che dividono l’Umbria dalle Marche.

Croce del Pratomagno

Una lapide commemorativa, posta nei pressi della cima, ricorda il tragico evento avvenuto probabilmente nel 1933 quando sulla cima del Pratomagno si schiantò Herbert John Louis Hinkle, trasvolatore ed eroe della prima guerra mondiale australiano, durante un viaggio dall’Inghilterra all’Australia.

I sentieri per raggiungere la cima hanno origini risalenti al periodo medioevale ed utilizzati per il commercio e spostamenti.

Si dice che il suo crinale sia stato percorso dalle truppe di Annibale quando si spostarono il direzione di Arezzo durante della seconda guerra punica nel 217 a.C.

Il crinale del Pratomagno è un sorta di giardino naturale nel quale da aprile a settembre vi nascono tantissime varietà di fiori dai mille colori: la fioritura a maggio dei narcisi è un fenomeno di rara bellezza.

Il percorso

Sono molti i percorsi che conducono alla Croce del Pratomagno, anche in tempi brevi e senza particolari difficoltà.

Quello che abbiamo percorso, per tempo, lunghezza e dislivello, è consigliato ad escursionisti esperti.

Il percorso inizia in località della Trappola dal sentiero CAI 22, su mulattiera dapprima massicciata poi sentiero boschivo raggiungiamo Maestà Dell’Orma del Lupo a quota 1.060 metri, si prosegue incrociando una pista forestale, in ripida salita arriviamo sulla strada panoramica fino a quota 1.260 metri.

Attraversata prendiamo la dorsale della Bottigliana che ci conduce tra pini e faggi sul crinale prativo, innestandosi sul sentiero OO in corrispondenza dell’insellatura presso la cima Bottigliana, quota 1.439 metri.

Percorso ora molto panoramico, che alternando salite e discese ci porta fino alla Croce del Pratomagno a 1.591 metri di altitudine.

Dopo una sosta per ammirare il panorama, prendiamo in ripida discesa, da prestare molta attenzione, il sentiero CAI 21, anche detta “diretta”, che ci porta a incrociare la strada panoramica, attraversata seguiamo sempre il sentiero CAI 21 ora però più carrareccia fino alla sella di poggio Cocolluzzo a 1.240 metri.

Qui lasciamo il sentiero CAI 21, che svolta a destra, mentre noi proseguiamo dritti sulla forestale fino a raggiungere il bivio sulla sinistra con indicazioni della forestale “sentiero della Dondola”.

Il sentiero dapprima pianeggiante poi in un continuo sali scendi passeremo da Fonte Acqua Fredda e C. del Falco per poi prendere il sentiero CAI 23 in prossimità del castagneto sperimentale, recintato della Comunità Montana, sentiero che in ripida discesa ci conduce fino al Fiume Pisciolo.

Ora il sentiero più pianeggiante e largo, attrezzato con panchine per le soste, conduce al punto di partenza

PartenzaLa Trappola
Distanza19,5 km
Tempo5 h
Dislivello in salita1.174 m
Dislivello in discesa1.174 m
Quota massima1.591 m ▲
Quota minima862 m ▼
SentieriCAI 22, 00, CAI 21, CAI 23
DifficoltàEE

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Anello del Pratomagno   

Profile

50 100 150 200 5 10 15 Distance (km) Elevation (m)
No data elevation
Name: No data
Distance: No data
Minimum elevation: No data
Maximum elevation: No data
Elevation gain: No data
Elevation loss: No data
Duration: No data

Description

Difficoltà EE
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Di Walt

TOSCANA, MASSA MARITTIMA. ISTRUTTORE DI TREKKING E NORDIC WALKING CSEN-CONI. Le mie passioni sono il Trekking, il Nordic Walking, la montagna, i viaggi “zaino in spalla”, la preistoria e gli Etruschi, la fotografia, food & wine e le tradizioni dei luoghi. Da ex speleologo sono ancora affascinato dal mondo sotterraneo e dall’avventura in ogni sua forma.

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