Quando salimmo sul monte Prado (vedi articolo), cima dell’Appennino Tosco-Emiliano più elevata della Toscana, scorgemmo a nord-ovest, nella parte appenninica reggiana, una montagna che, a occhio nudo, pareva ancora più alta: quella montagna è il Cusna, con 2.121 metri di altitudine e bellezza.
Il monte Cusna di fatto è la montagna più elevata dell’Appennino settentrionale e ben visibile dalla Pianura Padana.
La montagna è posta nella provincia di Reggio Emilia ed è la seconda in elevatezza dell’Emila Romagna dopo il monte Cimone (vedi articolo).
Il monte Cusna è formato da due ante cime, il monte La Piella alto 2.071 metri ed il Sasso del Morto alto 2.078 metri di cui il crinale ha il profilo di un gigante disteso che da il nome all’area circostante, ossia il Parco del Gigante che ad oggi è parte integrante del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano.
Dal versante est del monte Cusna si estende l’Abetina Reale, una foresta di conifere caratterizzata da esemplari di abete bianco detto anche “il Principe dei Boschi”, sopravvissuto a grandi disboscamenti.
Era tradizione, così ci ha raccontato Paola, una autoctona di questo luogo, che molti anni fa era solito salire sul Cusna nel giorno della maggiore età, come un’iniziazione ad un nuovo percorso della vita.
Diversi sono i punti di partenza per salire alla cima del monte Cusna facendo anelli più o meno distanti, dove mediamente il tempo impiegato oscilla dalle 5 alle 7 ore di camminata.
Percorsi da non sottovalutare in termini di difficoltà, perchè salire sul Cusna, richiede comunque un buon approccio fisico alla montagna per il dislivello da affrontare che può arrivare ai 1.000 metri ed oltre.
Abbiamo scelto di partire dal parcheggio lungo strada bianca che conduce al rifugio Monte Orsaro e prendendo il sentiero 623 e poi il 625 si giunge alla croce posta sulla cima del monte Cusna.
Nonostante il percorso non presenti difficoltà particolari e punti esposti, la distanza da percorrere fino alla cima è di 5 km con un dislivello di oltre 800 metri, quindi richiede una buona gamba allenata.
Il panorama dal Cusna è impressionante: dal vicino monte Prado e le Alpi Apuane a sud fino al monte Cimone ad est.
A nord la vista cade sulla Pietra di Bismantova, massiccio roccioso che si erge solitario, il quale Dante cita nella Divina commedia come essere il monte del Purgatorio:
se quello laggiù in lontananza è il Purgatorio, qui sulla cima del Cusna è il Paradiso.
Il ritorno in circa 5 km dal sentiero 619 e poi 609 che perdendo progressivamente quota, conduce in direzione del borgo di Monte Orsaro e successivamente al luogo di partenza.
Partenza | Parcheggio Monte Orsaro Ⓟ |
Distanza | 10,1 km ⇔ |
Tempo | 5 h ◔ |
Dislivello in salita | 838 m ⇑ |
Dislivello in discesa | 838 m ⇓ |
Quota massima | 2.121 m ▲ |
Quota minima | 1.126 m ▼ |
Sentieri | 623, 625, 619, 609 ↝ |
Difficoltà | EE |
Ascent/Descent: 870 m 870 m
| Distance: 9.89 km |
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